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Ma è tempo ora di illustrare anche i vari eventi che si sono succeduti nell'arco della giornata. Dalle ore 11 alle ore 19 un flusso continuo ed ininterrotto di persone ha partecipato alla manifestazione apprezzando con dimostrazioni di stima, affetto e riconoscenza quanto di eccellente e non comune offrivano loro la luce e la profondità delle opere di Ligustro .

Durante  l'inaugurazione dell'evento Elena Ginanneschi e Antonio Frate a nome dell'Archivio di Stato hanno illustrato quanto sarebbe stato da lì a poco a disposizione del pubblico. Francesco Berio ha fornito le necessarie informazioni utili a comprender il significato delle opere di Ligustro e a seguirne le complesse fasi di realizzazione.

Al termine della presentazione il pubblico ha potuto immediatamente seguire una visita guidata alle opere esposte e poi partecipare ai vari laboratori ed esposizioni, che si sono sussguire nell'arco dell'intera giornata.

Per la parte concernente l'aikido, molte persone si sono interessate alla alla mostra fotografica dell'Aikikai d'Italia, che accoglieva gli ospiti appena varcato il portale d'ingresso.

Molta la curiosità del pubblico per l'insolita presenza di materiale illustrativo di una disciplina marziale all'interno di un avvenimento culturale, molte ovviamente le domande.

 

 

 

 

 

 

 

 

Non va dimenticato che il 9 ottobre si celebrava anche la Giornata Mondiale della Carta e per questo erano presenti nel corso della giornata numerosi riferimenti alla carta.

Da quella su cui fu stipulato il primo trattato col Giappone a quella su cui Ligustro ha imrpresso le sue opere.  Da quella utilizzata nell'arte dell'origami a quella su cui si stampano le pubblicazioni dell'Aikikai d'Italia;  periodiche come Aikido e Aikido no Kodomo o monografie  come il libro 1964 - 2014 - 50 anni di aikido in Italia, presentato più tardi.

A fianco la sezione della mostra fotografica dedicata appunto alle pubblicazioni. La presenza degli strumenti necessari al praticante di aikido, keikogi, hakamabokken e jo, ricorda che prima dello studio e dei necessari approfondimenti teorici viene la pratica.

Molte risposte ai quesiti posti dai visitatori sono venute dalla proiezione del video La via armoniosa. Il progetto iniziale prevedeva una dimostrazione di aikido dal vivo, resa poi problematica dalla scarsa disponibilità di tempo e di spazi (vedrete da alcune foto quanto fosse affollato il grande salone al piano superiore).

Alla resa dei conti però la rinuncia a una dimostrazione ha permesso al pubblico di assistere ad un seminario, sia pure condensato.

 E tenuto per giunta da uno dei più grandi maestri di fama mondiale, Hiroshi Tada sensei, e intervallato da alcune sequenze d'epoca in cui era possibile vedere in azione il fondatore dell'aikido stesso, il grande maestro Morihei Ueshiba.

 

 

La mostra fotografica, per sua natura statica, aveva comunque già attirato un numero notevole di visitatori. La via armoniosa della regista Francesca Catarci, anchessa presente all'evento, girato nel 1992 durante un seminario autunnale dell'Aikikai d'Italia, ha aperto agli spettatori una ulteriore soglia di avvicinamento e di comprensione, mostrando lo svolgimento di una lezione del maestro Hiroshi Tada. Il video è stato recentemente digitalizzato dall'Aikikai d'Italia e il pubblico ha potuto di conseguenza usufruire di una qualità di visione fino ad oggi non possibile, essendo stato distribuito in passato in formato vhs.

Sono così emersi, vedendo l'arte in movimento, nella esecuzione di un grande maestro, i legami altrimenti non immediatamente evidenti tra un'arte corporea che non lascia tracce materiali dopo il suo compimento e le arti figurative come le stampe nishiki-e di Ligustro, il concepimento e la creazione di storie manga, gli allestimenti di composizioni origami o ikebana. Più immediato se vogliamo il legame tra l'aikidô e il chanoyu, comunemente nota come cerimonia del the, altra arte che apparentemente si esaurisce nella sua esecuzione.

La presentazione del libro 50 anni di aikido in Italia da parte dello scrivente, Paolo Bottoni, che ne è l'autore, ha permesso al pubblico di toccare con mano quanto lavoro rimasto finora celato abbia permesso il fiorire della cultura giapponese in Italia, quanti italiani vi abbiano contribuito e quanto a lungo, e quali favorevoli prospettive si aprano per il futuro.

Parte della presentazione era tuttavia dedicata a una illustrazione della genesi dell'aikido, la più recente e la più moderna tra le discipline tradizionali giapponesi ma anche quella che ha radici più profonde e più lontane nel tempo, preludio necessario per comprendere quali possano essere le ragioni dell'importante diffusione dell'aikido in Italia e quali ne possano essere le positive conseguenze.

Purtroppo alcuni inconvenienti organizzati, peraltro risolti nel più breve tempo possibile dal personale dell'Archivio di Stato, sempre presente e disponibile, hanno ritardato l'inizio della presentazione e ne ha indubbiamente sofferto la presentazione del libro vero e proprio.

Me ne scuso con quanti hanno partecipato, ma l'inizio del concerto di music bells nella sala superiore non ha permesso di oltrepassare l'orario previsto.

A parte questo la manifestazione, nella sezione aikido come in tutte le altre, ha confermato il forte l'interesse del pubblico, a volte entusiasmo, verso la pratica delle discipline giapponesi.

Occorrerebbe tenerne il debito conto, sia da parte delle associazioni che le promuovono, sia da parte delle istituzioni che non sempre sono pronte a cogliere queste istanze, come invece è stato il caso favorevole per l'Archivio Centrale dello Stato.