Nella migliore tradizione delle opere di Kurosawa, anche gli elementi partecipano alle lotte degli umani: la battaglia finale si svolge sotto un vero e proprio diluvio. Le piogge continue avevano in realtà dilatato enormemente i tempi ed i costi del film, costringendo all'inazione l'intera troupe per periodi lunghissimi.
Ma Kurosawa decise - forse deliberatamente - di utilizzare per i propri scopi il maggiore ostacolo che aveva incontrato durante le riprese. Visti i risultati non possiamo dargli torto: convenzionalmente si sarebbero attese delle giornate di bel tempo per girare questa sequenza fondamentale.
La presenza della pioggia battente trasferisce l'episodio in una dimensione tragicamente fantastica, onirica, e rende conto della casualità delle vicende umane, molto spesso alle prese con forze a loro superiori e i cui fini loro sfuggono.
L'unica possibilità che si offre all'essere umano è di adeguarvisi acriticamente, di entrare in armonia con quanto non può controllare, prevedere, decidere.
La battaglia ha i toni di una sanguinosa tonnara: i banditi vengo lasciati entrare tutti nel villaggio, le cui uscite vengono poi sbarrate, per liquidare la questione un volta per tutte dando la caccia ai predoni come si cacciano degli animali feroci.
Il solo Kanbei sembra mantenere la calma, e sotto la pioggia battente saetta le sue frecce contro la masnada.