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Le successive tappe riservate alle gioie marziali si sono indirizzate verso la sede centrale del Karate Kyokushin-kaikan (foto 6).

Questa scuola venne fondata da Masutatsu Oyama, nato come Choi Yeong-eui  a Gimje - in Corea - nel 1923.

Venne poi naturalizzato giapponese, scomparve a Tokyo nel 1994.

E' una scuola nota per la particolare attenzione che vi viene riservata alla efficacia delle tecniche.

 

 

 

 

 

 

Ed infine presso l'Hombu Dojo dell'aikido.

Questa disciplina venne fondata dal grande maestro (o sensei) Morihei Ueshiba, nato a Tanabe nel 1883 e scomparso a Tokyo nel 1969.

Poco tempo prima l'Hombu Dojo originale, una costruzione in legno di tipo tradizionale, era stato sostituito da una nuova struttura in cemento armato a più piani, quella utilizzata ancora oggi.

 

 

 

 

 

 

 

L'aikido è la più moderna delle discipline giapponesi di derivazione marziale:  venne ufficialmente fondata nel 1942.

Ma l'elaborazione dei suoi principi di base da parte del fondatore era iniziata già nel 1926.

Tuttavia le applicazioni pratiche dei pochi principi, solamente cinque, sono innumerevoli.

Probabilmente, dopo la scomparsa del fondatore, nessuno al mondo può sostenere di conoscerle e padroneggiarle tutte.

 

Non propriamente arte marziale, ma sport nazionale, sport da combattimento e considerato anticamente lo sport degli dei, il Sumo si è sviluppato in Giappone a partire dal VI secolo.

I due lottatori, sumotori che diventano poi rikishi quando passano professionisti, si confrontano in uno spazio circolare detto dohyo (per alcune ulteriori informazioni vedi anche la recensione delle memorie del sumotori Kirishima).

 

La loro caratteristica acconciatura, i capelli sono raccolti in una particolare ciocca detta oi-cho-mage, li renderebbe immediatamente riconoscibili anche se non lo fossero per la impressionante mole.

Kirishima, che arrivò a pesare circa 120kg, era infatti considerato un lottatore leggero, essendo la taglia media sui 150/160kg.

Oggigiorno non sono rari i sumotori che superano i 200 kg.

 

 

 

 

 

 

 

Li contraddistingue anche il fatto che si allenano e combattono coperti solo da un particolare e caratteristico perizoma detto mawashi (廻し).

Il termine non va confuso a prima lettura con il calcio del karate detto mawashi-geri (回し蹴り) o con il pugno mawashi-tsuki ((回し突き).