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La Spezia, luglio  2013

Kinorenma

 

Oggi il maestro Tada ha iniziato il primo giorno del suo seminario con la spiegazione del perchè la pratica del Kinorenma sia così importante. Una spiegazione lunga e dettagliata, colma di riferimenti storici, culturali, energetici... Ammetto che ogni volta che sento questa spiegazione, essa risulta sempre più "convincente".

Forse sono gli anni di pratica, legati ad una presunta maturazione, forse è la capacità di quest'uomo di trasmettere le sue idee ed esperienze fino nell'animo di ciascuno che lo ascolta, forse è perchè volevamo esserci... Ma in fondo che importa dare sempre delle spiegazioni "occidentali"?

Oggi siamo qui, e gli esercizi di respirazione, concentrazione e sesto senso che hanno caratterizzato la giornata, ci hanno dato tranquillità, energia, rilassamento, ed al di là delle parole del maestro, hanno convinto che quello che sostiene "funziona"!

Non starò qui a descrivere gli esercizi nel dettaglio, non sono così preparato, magari ci proverò pian piano, ma piuttosto le sensazioni e gli effetti che hanno sui praticanti, visti dall'esterno e senza nessuna volontà di giudizio o spiegazione... Ovviamente, chiunque, voglia esprimere gli stessi concetti, sensazioni e opinioni è caldamente invitato a farlo per arricchirci reciprocamente.

La giornata si è chiusa con una "seduta" di Overtone, pratica non obbligatoria svoltasi alla fine della lezione pomeridiana... circa 40 minuti di "vocalizzazioni" guidate dal maestro attraverso l'uso della campana tibetana. * 

Una pratica intensa, che ha dei risvolti energetici incredibili sia fisicamente che spiritualmente... Dopo un primo momento di esitazione, dovuto magari alla stanchezza del primo giorno, la maggior parte dei praticanti ha partecipato alla seduta, che ha avuto il "simpatico" esito di provocare un bellissimo "crollo" su tante persone al suo termine, segnalo che anche in questo caso la pratica veicolata dal Grande Vecchio funziona!!

A domani...

 

* Simile nell'aspetto ad una coppa o tazza di bronzo, la campana tibetana è generalmente nota con questo nome in quanto si pensa che provenga da quella cultura, ma è diffusa da secoli anche in Giappone ove viene chiamata rin.

Viene utilizzata oltre che a scopi religiosi in numerose tecniche di concentrazione e raggiungimento di uno stato di vigile attesa, o di azione immobile, definibile anche come vuoto mentale.

Nella foto (Roma, aprile 2012, seminario della Direzione Didattica dell'Aikikai d'Italia) è visibile il maestro Zucco con il suo rin personale. Alla sua destra il maestro Raineri.

(N.d.R.)