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Kinorenma.

2° giorno

 

Le foto seguenti si riferiscono al Kinorenma 1983, tenuto a Roma presso il Dojo Centrale dell'Aikikai d'Italia, e provengono dall'archivio personale di Paolo Bottoni. Non si tratta di una svista, sono state scelte deliberatamente.

 

Eppur si muove...

Mattinata iniziata con i canonici ma mai troppi esercizi di respirazione. Aria pesantissima e ferma già di primo mattino, ma questo non ci deve impedire di condizionare la mente... il maestro richiede la massima concentrazione...il nostro principale nemico è il caldo e il sonno. Una lotta impari, due contro uno! Ma ce la faremo...

Le parole del Grande Vecchio ci guidano nei meandri della mente, delle sue potenzialità, delle sue sconfinate, almeno dal punto di vista energetico, possibilità di raggiungere degli obiettivi che ci prefissiamo. La scienza ancora non conosce i confini dell'infinitesimamente piccolo e grande, ancora abbiamo molta strada da fare...ma gli antichi già avevano questi concetti, in campo filosofico e religioso in senso ampio, e le loro definizioni, oggi, spesso si accavallano con le terminologie scientifiche più all'avanguardia.

E' un discorso complicato pur nella sua semplicità espositiva, come tipico del maestro, e le nostre facce costellate di punti interrogativi come dei fantastici arabeschi ne sono la consolatoria riprova.

Poi eccolo, Lui...il pendolino! Qui ci illuminiamo un pò tutti, come bambini di fronte a un bancone di dolci. Ognuno prende il suo e, fieri del possesso, iniziamo subito a giocarci sotto l'occhio vigile del Sommo...

Avuto lo strumento di romanzesca memoria (vedasi Il pendolo di Foucault di Eco...), l'esercizio consiste nel "trasmettere" al piombino appeso a circa 15 cm di filo le "intenzioni" della nostra mente, dirigerlo in un senso, orizzontale, rotatorio,verticale, ecc...

L'emissione delle "onde mentali" può avvenire direttamente, tramite il passaggio con un'altra persona che ci tiene la mano, o in una infinità di modi che il maestro Tada illustra...

 

 

 

Qui partono n film di fantascienza, fisica, esorcismo, sui Templari, ecc... per ogni partecipante all'esercizio!

Il clima è assolutamente di concentrazione, ma anche misto a scetticismo, incredulità, devozione per chi giura che ha fatto disegnare al pendolo con la mente un mistico "8" chi invece, come me, lo ha visto immobile, a piombo come nelle mani di un manovale di provata esperienza pronto a tirare su un tramezzo al centro del palazzetto dello sport! C'è tanta strada da fare, per tutti...

Ovviamente, il maestro Tada è eccezionale, come sempre, a indicarci la Via da seguire con questi esercizi, a spiegarli con certosina e instancabile pazienza da decenni, ma soprattutto a spronarci nel seguirli anche nella vita quotidiana, alla fine dei suoi seminari, specificando che i risultati si ottengono con tempi indefiniti di pratica!... Quindi credo che nessuno di noi si sia rammaricato o fatto false illusioni su qualsiasi esito abbia avuto l'esperimento.

Il pomeriggio ha avuto come protagonista il jo, con una approfondita spiegazione dell'importanza di affinare con questo "bastone" una simbiosi massima, quasi come fosse un prolungamento del nostro corpo...trattandolo con dolcezza ma decisione, leggerezza ma efficacia...

E' comunque sempre fonte di sorpresa, anche per chi conosce i "fondamentali", vedere dalle sue vive mani lo zenith di come vada maneggiato il jo e la sua osservazione, con tanto di imitazione, verso alcune cinture nere che ha definito "...aggrappate al jo..." non rende onore alle sue fatiche! Su ragazzi, me compreso, sforziamoci almeno di imitarlo....

Eccezionale la sua cura nell'istruire i principianti, di ogni ordine e grado... A seguire, una manciata di ripetizioni della prima forma, A e B, in gruppo...

Vabbè, vi ho ammorbato abbastanza e, se non siete stufi, domani continuo...