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Alcuni grandi personaggi esprimono il loro carisma naturalmente, senza doverlo necessariamente materializzare in una azione concreta o in un atteggiamento preciso. Asai sensei ne è un esempio tipico.

E' stato a lungo presidente dello Shidoshakai, l'associazione degli insegnanti dislocati dall'Honbu Dojo in Europa, organizzando ogni anno la relativa assemblea, cogliendo l'occasione per memorabili seminari in Germania.

Ne facevano parte oltre a lui, fondatore e direttore didattico dell'Aikikai di Germania, altri personaggi di notevole spessore.

Tamura Nobuyoshi (Francia), Chiba Katsuo e poi Kanetsuka Minoru (Inghilterra), Kitaura Yasunari (Spagna), Ichimura Toshikatsu (Svezia), Ikeda Masatomi (Svizzera), Sugano Seiichi (Belgio)  e per l'Italia Fujimoto Yoji e Hosokawa Hideki.

Già in quegli anni Hosokawa sensei si esprimeva con queste parole riguardo ad Asai sensei. "Riconosciamo ed accettiamo tutti la sua naturale attitudine alla guida."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel corso degli anni la didattica di Asai sensei è sempre rimasta fedele ad alcune nitidissime linee guida.

Il primo criterio cui attenersi, o  forse solamente quello più evidente per chi affronti per la prima volta un seminario sotto la sua guida, è di impegnarsi con metodo e costanza nella comprensione del difficile ruolo di uke.

E' vero che i formarsi ed il compiersi dell'azione di aikido vengono determinati dal volere di tori ma è indubitabile che debba passare attraverso uke ed avere su di lui determinate conseguenze. Queste possono essere lasciate al caso, o per meglio dire alla reazione istintiva, o esaminate analiticamente.

Meglio ancora lasciar assecondare le reazioni istintive da una conoscenza scrupolosa degli effetti della pratica dell'aikido sul proprio corpo, e prepararlo alla pratica.

In questa metodica Asai sensei è una figura di riferimento assoluta.